Descrizione
Le origini di una prima cappella risalgono probabilmente alla seconda metà del XVI secolo, sostituita, agli inizi del XVII secolo, da una di maggiori dimensioni, di cui si può ancora notare l'antico campanile. All'incirca della stessa epoca è la facciata, di scuola barocca piemontese, con mattoni a vista, sulla quale è posta una meridiana con la frase in latino "Sic mea vita fugit" ( "Così la mia vita fugge via" ). All'interno della chiesa vi è un pulpito, il cui disegno è attribuito a Filippo Juvarra, più alcune tele, sempre di scuola barocca. Tra il 1984 e il 1987 l'edificio fu ampliato dal lato absidale, per accogliere i fedeli aumentati nel corso degli anni.
Sulla facciata dell'edificio religioso è posta un'epigrafe recante i nomi degli abitanti del Gerbido caduti durante la Prima guerra mondiale. Su di essa è infatti presente la data indicante la durata del conflitto a partire dall'entrata in guerra del Regno d'Italia, 24 maggio 1915-4 novembre 1918, mentre di seguito vi è una dedica che reca le seguenti parole: "Il Popolo Gerbidese ai suoi modesti eroi che sacrificarono la vita per la salvezza della patria".
Ancora più in basso vi è un'altra epigrafe in memoria di due uomini del luogo caduti invece durante la Seconda guerra mondiale.
L'interno è composto da un'unica navata di limitata profondità, coperta da volte a crociera.
Modalità d'accesso
Soglia di accesso dal piano strada con scalino.
Indirizzo
Punti di contatto
Ultimo aggiornamento: 18 marzo 2025, 12:30