Asili Nido Comunali - La storia di ieri
Ultimo aggiornamento: 24 marzo 2025, 12:48
Gli anni ’70: Gli Asili Nido Comunali della Città di Grugliasco sono nati alla fine degli anni ’70. In quegli anni gli Asili Nido svolgono una finalità prevalentemente assistenziale: si mette in primo piano la salute del bambino/a che vive in comunità, si presta attenzione alla prevenzione sanitaria dei piccoli ospiti: sono infatti presenti il Pediatra, l’Infermiere oltre che le Puericultrici, i Cuochi ed i Collaboratori.
Gli spazi del Nido vengono definiti “reparti” (lattanti, divezzini e divezzi). Accolgono bambini/e da pochi mesi a tre anni; l’organizzazione del servizio non è ben definita circa le modalità di inserimenti, la regolamentazione dell’accoglienza delle domande, la gestione del personale. Tuttavia, anche se le finalità di quegli anni differiscono dalle attuali, i servizi di allora sono le colonne portanti su cui si è basato il cambiamento sociale fondamentale per la vita di oggi; cioè l’entrata della donna nel mondo del lavoro, con la conseguente trasformazione delle persone, della famiglia, della società.
Gli anni ’80: Agli inizi degli anni’ 80, sulla spinta della nuova ottica con cui si guarda alla prima infanzia, mutano, a poco a poco, le finalità del servizio, che ora viene definito educativo-assistenziale.
Emerge l’esigenza da più fronti di creare, non solo una struttura che accudisca i/le bambini/e,ma un ambiente educativo, anzi “didattico”, che stimoli il “ fare del bambino/a”.
Il prodotto è al centro del processo educativo e l’adulto ne è il promotore. Scompaiono le figure sanitarie ed arriva il Coordinatore Pedagogico, le Puericultrici frequentano un corso regionale di qualificazione, con cui acquisiscono competenze educative, mutamenti di nome e di ruolo: f’ora in poi sono definite educatrici alla prima infanzia. A livello metodologico, si cominciano a sperimentare, gradatamente, altre forme di organizzazione delle sezioni e di modalità di inserimento. Inizia in quegli anni,
l’evoluzione della concezione del grande gruppo, a favore di una suddivisione che dà spazio a momenti di routine ed attività in piccoli gruppi. La sezione o il grande gruppo non sono più il solo punto di riferimento per bambini/e e famiglie, l’Educatrice assume il ruolo di figura di riferimento e, con il piccolo gruppo, accompagna il bambino/a nella sua evoluzione e crescita. Per favorire la messa in atto della programmazione educativa, tutte
le figure coinvolte e presenti nei servizi partecipano attivamente con e per il bambino/a. In questi anni, nasce il “Comitato di partecipazione e gestione degli Asili Nido”, La vita dei Nidi è costellata di partecipazione ad eventi cittadini, quali le feste fuori e dentro al Nido.
Gli anni ’90: Negli anni ’90, la finalità del Servizio muta ancora: diviene luogo di sostegno alla genitorialità e promotore dei diritti dell’infanzia. L’equipe dei Nidi partecipa a numerosi corsi di formazione, che abbracciano più ambiti, culturali, educativi, psicologici, che determinano un nuovo modo di lavorare e di “pensare” il Servizio: al centro del processo educativo c’è il bambino/a, il suo essere bambino/a, l’adulto ne è l’ascoltatore, l’obiettivo è favorire la crescita di relazioni positive. C’è una maggiore attenzione all’unicità, oltre che alla socialità, del bambino/a. Il lavoro in rete con altre agenzie, come i Servizi sociosanitari, già iniziato negli anni ’80, permette agli Asili Nido di essere un punto importante per l’osservazione dello sviluppo del bambino/a e fonte di informazioni preziose per le agenzie territoriali. I Servizi sono nodi essenziali della complessa rete sociale.